È in corso la raccolta firme per 3 referendum molto importanti per la pace.
Questo messaggio è per informare tutti che è possibile firmare per i 3 referendum fino a circa la metà di luglio 2023, poiché la raccolta firme è iniziata il 22 Aprile e dura 90 giorni.
Potete firmare i 3 quesiti referendari presso l’ufficio elettorale del vostro Comune di residenza, oppure nei banchetti (trovate l’elenco dei posti dove ci sono i banchetti sul sito del comitato organizzatore del referendum), oppure online (firmare online però ha un costo di 1,5€ per ogni firma, questi soldi non vanno agli organizzatori ma sono i costi di gestione della piattaforma che autentica le firme online, dunque per 3 firme costerebbe 4,5€).
Vanno apposte 3 firme, indipendentemente che le si facciano cartacee od online, una per ciascun quesito referendario.
Si devono raccogliere 500mila firme dunque è importante firmare e dire di andare a firmare a quanti più amici, conoscenti e parenti possibile.
Il primo quesito chiede di smettere di inviare armi in Ucraina da parte dell'Italia.
Il secondo quesito chiede che si smetta di inviare armi in zone di guerra.
L'Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, lo dice l'art. 11 della nostra Costituzione. Le controversie si risolvono con la diplomazia e non con la guerra e infatti la nostra legislazione proibirebbe ciò, ma sono state create deroghe per violare il principio di trasferimento d'armi in teatri di guerra per decisione dei governi senza interpellare il popolo. Si chiede la cancellazione di queste deroghe all'invio di armi in modo che tale decisione se eventualmente debba in futuro essere presa, non sia presa dai Governi ma dal Parlamento. Si toglie al Governo la possibilità di portarci tutti in guerra senza sentire il Popolo o i suoi rappresentanti. Si ritorna al rispetto della Costituzione italiana.
Il terzo quesito chiede che cessi il conflitto di interessi nella sanità pubblica, dove c'è un drammatico spreco di risorse. I soldi pubblici per la sanità vengono distribuiti dalle Regioni attraverso sistemi di programmazione regionale delle priorità; purtroppo però le priorità non sono le priorità di ciò che serve maggiormente al popolo ma sono le priorità dei privati che guadagnano dalla sanità, poiché i privati partecipano alle decisioni di dove investire i soldi pubblici e ovviamente per conflitto di interessi votano per far si che i soldi pubblici vengano investiti nei loro centri privati nei settori dove traggono maggior profitto, tralasciando i settori che sono utili per la gente ma in cui il profitto è basso. I privati possono investire i loro soldi dove meglio credono che possa portargli profitto, ma si chiede che non possano più decidere su dove investire i soldi pubblici, altrimenti è conflitto di interessi che ha portato al dover aspettare mesi per una semplice ecografia o altri esami a meno che tu paghi e allora te la fanno il giorno seguente. Si vuole evitare che i privati determino le scelte di dove investire i soldi del Servizio Sanitario Nazionale, e che tali scelte vengano prese solo in sede di interesse pubblico; poi i privati una volta che le scelte di dove investire i soldi sono state prese dal pubblico, sono i benvenuti ad investire ulteriormente con la loro sanità privata anche di eccellenza.
Servono investimenti nella sanità pubblica, quanto successo durante la pandemia dovrebbe essere servito da lezione per far capire che i decenni di tagli subiti dalla sanità pubblica hanno portato in crisi le terapie intensive sottopagate e la medicina di prossimità che era quella che sarebbe servita.
Le spese per la sanità e l'istruzione invece sono tagliate ulteriormente e ci dicono che i soldi non ci sono, poi però per la guerra e armi continuano a spendere sempre più soldi e vengono spese decine di miliardi di euro, dunque non è vero che i soldi non ci sono ma vengono spesi per la guerra invece che per migliorare la vita dei cittadini italiani.
Coi costi di solo due aerei F35 si costruisce un intero nuovo ospedale.
Andate a firmare per i 3 quesiti referendari, spargete la voce il più possibile.
http://generazionifuture.org
