Visita dal Ginecologo
Mattina presto, ricevo una telefonata dallo studio medico, mi comunicavano che l’appuntamento era stato anticipato a quella mattina alle 9:30.
Mi stavo preparando per andare al lavoro e portare a scuola mia figlia, ed erano già le 8:45 circa.
Il tragitto verso l'ambulatorio durava circa 35 minuti, quindi non avevo tempo da perdere.
Come la maggior parte delle donne, mi piace fare un piccolo sforzo in più per l’igiene quando si fanno queste visite,
ma questa volta non sarei stata in grado di fare tutto lo sforzo.
Così mi precipitai al piano di sopra, entrai in bagno,
bagnai la salvietta che era accanto al lavandino e mi diedi una lavata certa ma veloce,
per essere sicura di essere almeno presentabile.
Gettai la salvietta nel cesto dei panni, mi rivestii, salii in macchina e corsi all’appuntamento.
Ero in sala d’attesa da pochi minuti quando fu il mio turno.
Conoscendo la procedura, come sono certa che facciate anche voi, ho denudata la parte inferiore e sono salita sul lettino,
ho guardato dall’altra parte della stanza e ho fatto finta di essere a Parigi o in qualche altro posto lontano un milione di chilometri.
Rimasi un po’ sorpresa quando il dottore disse,
“Accidenti, abbiamo fatto uno sforzo in più stamattina, non è vero?”.
Non ho risposto.
Dopo l’appuntamento, tirai un sospiro di sollievo e tornai a casa.
Il resto della giornata fu normale. Un po’ di spesa, pulizie, cucina.
Dopo la scuola, mentre mia figlia di 8 anni stava giocando, mi chiamò dal bagno,
“Mamma, dov’è la mia salvietta?”.
Le ho detto di prenderne un altra dall’armadio.
Lei rispose: “No, mi serve quella che era qui vicino al lavandino,
quella con dentro tutti i miei brillantini e le mie scintille”.

Non tornerò MAI più da quel dottore!