buona la peperonata, ma mi ha fatto riaffiorare alla memoria, che
non è da confondere con la PEPPENATA di un tipo "particolare", un uomo di circa 50 anni, che all'inizio degli anni 70, lavorava in una tavola calda, e le cose che alla sera restavano invendute, se le portava a casa...
poi quando aveva il frigorifero pieno di avanzi, che potevano essere pasta, carne, riso, verdure, fritti, patate, pesce, piselli ecc...
tritava il tutto, ci aggiungeva abbondanti rosmarino e mentuccia, e ci faceva una specie di pizza ripiena, alta 5 cm e dal sapore indescrivibile,
che "generosamente" si ostinava a portare in parrocchia perchè i ragazzi dell'oratorio, ci facessero merenda...
erano gli anni del boom economico, e in zona gente che faceva la fame non c'era...
quindi noi cresimandi, ammaestrati dal prete, dovevamo ringraziare il signor PEPPE, lui andava via contento, e non immaginava che le sue PEPPATE, visto che il prete ce le faceva portare via un pezzo a testa, per mangiarcele mentre tornavamo a casa, finivano regolarmente scagliate giù dal ponticello che passava sopra alla marana vicino alla chiesa...
all'inizio questo indescrivibile cibo lo chiamavamo la PIZZAPEPPA, poi tirandolo dal ponticello ci siamo resi conto che ci si potevano colpire le ranocchie che se ne stavano per affari loro nella marana, e da allora questi proiettili alimentari di forma cubica, cambiarono nome in PEPPATE, che erano quelle che colpivano i poveri anfibi verdi...
