.Per il 110 ... come ho sempre detto e ribadisco ... non buona ma OTTIMA come idea ... però le idee , se non vengono tradotte in fatti concreti .... restano "dichiarazioni di intenti"!
L'art. 119 del decreto rilancio e le sue svariate modificazioni successive sembrano scritte o da analfabeti o da gente in totale stato confusionale (assunzione di stupefacenti); oltretutto si è mescolato gli interventi da 110 con quelli al 65 e quelli al 50 (vedasi tabella interventi reperibile sul web). Come al solito ..poche idee (magari anche buone) ma soprattutto BEN CONFUSE.
Se non sei capace di scrivere un articolo di legge in maniera leggibile e compiuta ... fallo fare a chi ne è capace oppure lascia le cose come stanno! E limitati a votarlo quando arriva alla Camera o al Senato.
Ma la cosa veramente totalmente stupida (e qui mi riaggancio alla "differenza tra Nord e Sud") è stato il totale mancato coordinamento tra l'allora titolare del ministero e i referenti del sistema bancario; in parole povere io, ministro, penso e metto per iscritto un provvedimento (estremamente corposo come massa critica di denaro da mettere in movimento) senza manco interpellare chi ci può effettivamente mettere i soldi (cioè le banche).
Ah ...importantissimo ... le compensazioni in F24 tra le tasse che le banche dovrebbero ordinariamenete versare ed i crediti di imposta acquisiti (tanto dalle persone fisiche quanto dalle imprese che hanno fatto sconto in fattura) si traducono IMMEDIATAMENTE in mancati introiti per l'erario dello stato con la conseguenza altettanto diretta che la liquidità in difetto diventa automaticamente incremento di debito nella fiscalità generale (crescita del debito pubblico).
Ma dovendo cercare di rispettare i parametri fissati dall'U.E. ....poi non resta altra strada che "reperire risorse" con aumento delle varie tasse.
Perfino la massaia più dimessa ...sa che è inutile andare a fare la spesa senza avere i soldi per pagare alla cassa!
Logico, quindi, che il sistema bancario abbia accolto il provvedimento con estremo scetticismo e , anche dopo, muovendosi con ben poca fiducia e con estrema cautela.
Al punto che o non si accettava di acquisire il credito d'imposta offerto , oppure si accettava solo con particolari condizioni.
Per quanto potuto capire (almeno qui in Emilia-Romagna) non si è fatta particolare distinzione tra condominii e case singole o funzionalmente indipendenti; anzi per certi aspetti erano preferibili le unifamiliari perchè il rischio (commisurato all'entità del credito) era relativamente più basso anche se c'è da lavorare di più (una pratica per ogni abitazione). Vero che nel condominio ci sono cifre in ballo ben maggiori e quindi i potenziali guadagni (per tutti ma non per i condomini) sono assai più allettanti , ma nel caso qualcosa vada storto .... rivalersi o sul codice fiscale del condominio o sui singoli codici fiscali (persone fisiche) è pressochè impossibile.
Se poi l'operazione viene impostata con l'ulteriore complicazione dello sconto in fattura ... occorre che la banca abbia molta fiducia nei confronti dell'impresa affidataria dei lavori.
Per le esperienze che ho fatto ...lo sconto in fattura è stata una forma iniziale ma di lì a poco lasciata andare dalle imprese edili proprio perchè le stesse si sono rapidamente indebitate esponendole a concreto rischio di fallimento (avrai visto alcuni servizi inchiesta nei quali si denunciava l'impossibilità di cedere il credito con le banche che accettavano a singhiozzo i crediti).
Alla fine ...le imprese hanno cominciato a muoversi senza concedere alcun sconto in fattura e i crediti rimanevano sul groppone del beneficiario persona fisica o del condominio: troppo alto il rischio di rimanere incastrati nella confusione generale degli stop and go degli istituti di credito.
Mi spiego le due "diverse velocità" tra Nord e Sud in questo modo (non necessariamente l'unico! e magari nemmeno il più azzeccato).
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la famiglia della mia signora hanno provato per più di un anno ad avere 'sto benedetto ( maledetto?) 110. Una ex cascina già parzialmente ristrutturata. Niente da fare. 