AirgunsItaly

Beh ... non ho elementi per valutare se la sentenza sia frutto di reiterata "eccessiva disinvoltura" da parte del condannato a fronte di reiterati richiami precedenti.
Prendo però atto di alcuni casi in cui ....senza particolari preavvisi e solo a seguito di fatti che ordinariamente consideriamo "non strettamente collegati" al pda (es. qualche screzio tra vicini di casa con immancabile segnalazione (non una vera denuncia per minacce) al locale comando dei CC, prova del palloncino dopo una cena con tasso di alcool appena sopra al minimo, ecc...) che sono costati l'immediato ritiro del pda e l'ingiunzione di liberarsi delle armi nel giro di 30 giorni.
Mi sembra ovvio il sequestro preventivo in caso di minacce con arma in pugno (e non importa che l'arma sia legalmente detenuta o no).

Quanto alla facoltà dei CC di intervenire senza specifica denuncia , magari solo per un controllo "random" sulla custodia e sul numero di munizioni detenute , non mi risulta che abbiano bisogno di alcun mandato. E' una delle poche situazioni in cui possono intervenire senza alcun preavviso, però attendo conferma o smentita da parte di Lucio.

Insomma .... molta attenzione sui detentori di armi registrati, ma quanto alle armi clandestine .... si fa riferimento solo alla fortuna ed ai casuali ritrovamenti.

ciao Giulio, il fatto di cronaca, che ho precedentemente descritto avvenuto nel mio paese, (voce di popolo) pare che il signore che ha minacciato il vicino abbia detto qualcosa del tipo:" stai attento perché se mi rompi ancora ti sparo. Non sembrerebbe che la minaccia sia avvenuta con un'arma ma solo verbalmente e che sia avvenuto in presenza di un uomo; Ripeto, voce del :" si dice che......ecc. ecc." Non so se per questo sono previste le conseguenze che sappiamo, ci vorrebbe un tecnico che conosce la legge, saluti, Paolo.

integrazione precedente intervento. Mi sono incuriosito, ho impiegato questi minuti per fare una rapida ricerca su questa questione, sembrerebbe che per un possessore di porto d'armi, ci possa essere la revoca della licenza anche per minacce (senza impugnare l'arma) poiché la motivazione sarebbe che il soggetto (di cui sopra) deve avere un atteggiamento e un comportamento irreprensibile ecc.ecc. Ho impiegato solo 20 minuti, non ho approfondito molto, ma pare che sia così. un saluto, Paolo.
P.S. sarà l'età ma, forse sto diventando grafomane, ciao.

Ti confermo che la cosa che hai indicato ...costituisce minaccia a tutti gli effetti (tanto peggio con testimone/i!); il tempo di fare la denuncia e firmarla ed i CC partono subito a requisire le armi.
La cosa vale anche per "doppia segnalazione", vale a dire che , nell'ambito di una discussione accesa, mandi uno "a morì ammazzato" e quello segnala, poi a distanza di mesi o anni , dici a uno "tè meno!" ....e ti fanno un'altra segnalazione .... beh per somma di segnalazioni tolgono pda e armi (e di sicuro non rinnovano più il pda).

Se dovessero applicare la stessa regola con i coltelli da cucina ..... a quest'ora le fonderie lavorerebbero solo acciaio riciclato!

Ovvio che ciò pone una delle due parti in discussione in una posizione di netto vantaggio verbale (quella senza pda) perchè può permettersi di "calcare la mano fino alla palese provocazione" mentre quella (che ha il pda) o subisce o cerca di andarsene per non giocarsi il titolo abilitativo.

Da tenere presente che la cronaca è piuttosto ricca di discussioni che degenerano rapidissimamente in fatti di sangue senza necessariamente coinvolgere armi da fuoco (ma anche con armi da fuoco): alla fine si dà la colpa alla disponibilità di armi di una delle due parti in contesa (cioè agli strumenti impiegati) , ma la realtà è che c'è un clima di cattiveria repressa che , quando sfocia, è letteralemte esplosiva!

Ricordo di mio padre, giovinezza vissuta nel periodo del "ventennio", che raccontava di vere e proprie spedizioni tra paesini vicini, in occasione delle feste paesane, per solenni scazzottate (e qualcuno aveva pure la rivoltella in tasca!) ma lo scontro si concludeva con qualche occhio nero, qualche graffio, ferite leggere e contusioni, mai feriti gravi o morti (da non confondere con certe spedizioni "punitive" tipiche del periodo a sfondo politico che , invece ... i morti li provocavano sul serio).
Poi ci fu la guerra .... e dalle scazzottate si passò ad andare a sparare sul serio e prendere fucilate/cannonate vere in giro per il mondo (e più tardi sul suolo italiano).

sono d'accordo con te, anche noi, da giovani in qualche scazzottata siamo stati coinvolti, sempre senza conseguenze serie, (non eravamo tutti santi) ma niente denunce, qualche vaffa....e chiusa la partita, oggi purtroppo vedo dalle cronache che diversi giovani hanno il coltello facile, e questo è un problema, ti saluto, ciao, Paolo.