Alle stragi non c'è mai fine, che tristezza . . . . .
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Alle stragi non c'è mai fine, che tristezza . . . . .
Buongiorno a tutti, ho appena letto che il bilancio delle vittime del crollo a Firenze, sono cinque. Queste stragi insistono e continuano ad esserci, purtroppo per cause imprecisate cinque povere persone hanno perso la loro preziosa vita. Ora ci saranno le solite inchieste, i sindacati proporranno le solite ore di sciopero, invocheranno le solite misure cautelative, continueranno a promuovere le solite sceneggiate di come ci si debba comportare nei vari posti di lavoro e questi intanto, sono rimasti sepolti da cemento e detriti, che tristezza
La felicità inizia con un naso umido e finisce con una coda. Cordialmente Gianni
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Re: Alle stragi non c'è mai fine, che tristezza . . . . .
Ciao Gianni, concordo, e ora bla .. bla .. bla. .
Purtroppo è brutto da dire ma...la sicurezza costa e purtroppo spesso la si raggira per risparmiare.
edo 15
Purtroppo è brutto da dire ma...la sicurezza costa e purtroppo spesso la si raggira per risparmiare.
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Re: Alle stragi non c'è mai fine, che tristezza . . . . .
Chissà perché muoiono quelli vhe non ci guadagnano con ol risparmio.....
Oscar Benvenuti
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Re: Alle stragi non c'è mai fine, che tristezza . . . . .
semplice .... sub sub sub sub .. n volte appalto!
Problema a rovescio per gli agricoltori: ricarico...ricarico...ricarico ..n volte ! A loro appena l'aria che serve per respirare , ma "in compenso" ...i prodotti sullo scaffale (perfino quelli con pochissima selezione e giusto giusto l'impacchettamento) se li può permettere solo chi è realmente agiato.
Troppe cose da mettere a posto in questo mondo!!!
Problema a rovescio per gli agricoltori: ricarico...ricarico...ricarico ..n volte ! A loro appena l'aria che serve per respirare , ma "in compenso" ...i prodotti sullo scaffale (perfino quelli con pochissima selezione e giusto giusto l'impacchettamento) se li può permettere solo chi è realmente agiato.
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Giulio
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Re: Alle stragi non c'è mai fine, che tristezza . . . . .
il nuovo governo ha aperto al sub appalto "praticamente libero", con la vecchia legge c'erano dei limiti e già andava male, adesso, con la modifica "è ancora peggio", sulla pelle di chi lavora ci guadagna "troppa gente", senza girarci intorno, si chiama "sfruttamento della manodopera", ma sembra che non freghi niente a nessuno, ciao, Paolo.
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Re: Alle stragi non c'è mai fine, che tristezza . . . . .
giga65 » sabato 17 febbraio 2024, 16:51
semplice .... sub sub sub sub .. n volte appalto!
Problema a rovescio per gli agricoltori: ricarico...ricarico...ricarico ..n volte ! A loro appena l'aria che serve per respirare , ma "in compenso" ...i prodotti sullo scaffale (perfino quelli con pochissima selezione e giusto giusto l'impacchettamento) se li può permettere solo chi è realmente agiato.
Troppe cose da mettere a posto in questo mondo!!!
Voglio differenziare gli agricoltori che coltivano dalle 1.ooo pertiche( 654 mq ) in su, soprattutto in coltivazioni intensive, da quelli più piccoli, in special modo da chi coltiva in collina o bassa montagna ( pure questi sono agricoltori e questi si che si fanno un paiolo tanto!!!!)
Fatto questa differenza sostanziale, da me si dice che gli agricoltori ( la prima categoria ) " si lamentano sempre di...gamba sana "
edo 15
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Re: Alle stragi non c'è mai fine, che tristezza . . . . .
sempre daccordo con tutti,
ma io ci trovo sempre un ma, ovvero,
io provo a distinguere gli incidenti tra:
mancanza mezzi di protezione,
mancanza di professionalità,
mancanza di qualità delle attrezzature di cantiere, o manutenzione degli stessi
mancanza di qualità dei prodotti edili
mancanza ....................
esaminando queste causali, singolarmente, si potrebbe intervenire, in maniera mirata sul problema
con giuste iniziative e aiuti o pene,
mentre mettendo tutto nel calderone, si reagisce e si tenta di risolvere ad capocchiam.
come tanti Comuni Italiani, il mio paese negli anni 60/70/80 era conosciuto per l'abilità dei carpentieri,
parlo di quando le impalcature si erigevano con pali, travi, assi e tavole di legno, con martello, chiodi e sega a mano,
c'era una gerarchia quasi militare nelle competenze,
nessun capo squadra, maestro d'ascia, o mest (nel nostro dialetto) permetteva a un apprendista di salire sull'impalcatura,
se prima non avesse avuto un giusto praticantato a terra, ai piedi dell'impalcatura, in mansioni secondarie e fornendo il materiale a chi operava su, carrucola, fune e braccia.
poi pian pian, lo si faceva lavorare al primo piano, se prometteva e non aveva vertigini, gli si permetteva di cimentarsi in piccole operazioni, a piani superiori,
fino poi a diventare un vero carpentiere.
(io non ricordo gravi sciagure, qualche caduta si, ma raramente mortale, solo una volta, cedette un braccio di una grande gru,
mentre la si smontava, cedettero i perni che univano le varie sezioni, i due che si trovavano in punta morirono, un altro caduto su una massa di sabbia, rimase ferito con varie fratture alle gambe)
L'apprendistato è sempre stato il sistema della sicurezza individuale, il più efficace in tutte le professioni.
poi parliamo dei prodotti per l'edilizia di infima qualità.
credo che ricordate l'ostello universitario dell'Aquila, sgretolatosi a causa del terremoto, tanta sabbia di mare e cemento come fosse una pizzicata di pepe.
a Firenze, ha ceduto un pilone/pilastro e la trave si è spezzata in più parti, facendo crollare la parte del soffitto in costruzione.
che tutto queste disgrazie siano dovute al subappalto, certo, ma influenza più per la mancanza di professionalità,
mentre per i materiali, resto del parere che la speculazione, favorita dai mancati controlli e collaudi, siano alla base dei disastri.
ma io ci trovo sempre un ma, ovvero,
io provo a distinguere gli incidenti tra:
mancanza mezzi di protezione,
mancanza di professionalità,
mancanza di qualità delle attrezzature di cantiere, o manutenzione degli stessi
mancanza di qualità dei prodotti edili
mancanza ....................
esaminando queste causali, singolarmente, si potrebbe intervenire, in maniera mirata sul problema
con giuste iniziative e aiuti o pene,
mentre mettendo tutto nel calderone, si reagisce e si tenta di risolvere ad capocchiam.
come tanti Comuni Italiani, il mio paese negli anni 60/70/80 era conosciuto per l'abilità dei carpentieri,
parlo di quando le impalcature si erigevano con pali, travi, assi e tavole di legno, con martello, chiodi e sega a mano,
c'era una gerarchia quasi militare nelle competenze,
nessun capo squadra, maestro d'ascia, o mest (nel nostro dialetto) permetteva a un apprendista di salire sull'impalcatura,
se prima non avesse avuto un giusto praticantato a terra, ai piedi dell'impalcatura, in mansioni secondarie e fornendo il materiale a chi operava su, carrucola, fune e braccia.
poi pian pian, lo si faceva lavorare al primo piano, se prometteva e non aveva vertigini, gli si permetteva di cimentarsi in piccole operazioni, a piani superiori,
fino poi a diventare un vero carpentiere.
(io non ricordo gravi sciagure, qualche caduta si, ma raramente mortale, solo una volta, cedette un braccio di una grande gru,
mentre la si smontava, cedettero i perni che univano le varie sezioni, i due che si trovavano in punta morirono, un altro caduto su una massa di sabbia, rimase ferito con varie fratture alle gambe)
L'apprendistato è sempre stato il sistema della sicurezza individuale, il più efficace in tutte le professioni.
poi parliamo dei prodotti per l'edilizia di infima qualità.
credo che ricordate l'ostello universitario dell'Aquila, sgretolatosi a causa del terremoto, tanta sabbia di mare e cemento come fosse una pizzicata di pepe.
a Firenze, ha ceduto un pilone/pilastro e la trave si è spezzata in più parti, facendo crollare la parte del soffitto in costruzione.
che tutto queste disgrazie siano dovute al subappalto, certo, ma influenza più per la mancanza di professionalità,
mentre per i materiali, resto del parere che la speculazione, favorita dai mancati controlli e collaudi, siano alla base dei disastri.
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Re: Alle stragi non c'è mai fine, che tristezza . . . . .
Nicola ... stai diventando peggio di me !
Il lavoro di muratore è senz'altro un lavoro molto duro, usurante e ... anche pericoloso.
Pochissimi i giovani che si immettono nel settore edilizia per fare i muratori.
Diventa , dunque, indispensabile ricorrere alla manodopera straniera ... comunque.
Problemi di lingua , problemi di professionalità, sicurezza ...optional ... si accontentano di salari miseri (quelli veri, non quelli delle buste paga farlocche). Ma obbedienti come soldatini; se li mandi a buttarsi dall'impalcatura più alta ..probabilmente lo fanno.
In pratica sull'impacatura c'è un povero cristo che di "muratore" non ha nulla se non la brutale necessità di sbarcare il lunario.
Confermo quello che dici in toto: mio zio era muratore e ...si partiva da manovale (in pratica ragazzo di fatica pura e semplice) e ...a piccoli gradini alla volta .... si salivano i "gradi" (non quasi militari, ma militari veri e proprii!) del cantiere.
Rarissimi i "mastri muratori" sotto i quarant'anni.
Gli incidenti c'erano anche allora, ma in proporzione ai mezzi a disposizione e alle norme di sicurezza di oggi .... erano relativamente pochi (ed il cantiere è uno dei luoghi di lavoro più pericolosi!): come mai?
La professionalità non era data dal contratto di lavoro, ma dal dimostrare (ai mastri muratori anziani) di meritare di essere in grado di fare una certa cosa bene e senza ammazzarsi . Diversamente si restava manovali a vita.
Quanto alle motivazioni del crollo di cui si parla ... gli standards di produzione nella prefabbricazione sono ben più alti di 30 anni fa (normativa antisismica); non lo posso escludere ma mi pare alquanto improbabile il difetto di componente (trave o pilastro che sia). Non sarei, invece, meravigliato, se si riscontrasse un grosso problema di "assemblaggio in sito" durante la fase di posizionamento, nonostante i dispositivi di centraggio e aggancio.
Comunque questo sarà chiarito dalla perizia tecnica che si dovrà fare tra breve.
Il lavoro di muratore è senz'altro un lavoro molto duro, usurante e ... anche pericoloso.
Pochissimi i giovani che si immettono nel settore edilizia per fare i muratori.
Diventa , dunque, indispensabile ricorrere alla manodopera straniera ... comunque.
Problemi di lingua , problemi di professionalità, sicurezza ...optional ... si accontentano di salari miseri (quelli veri, non quelli delle buste paga farlocche). Ma obbedienti come soldatini; se li mandi a buttarsi dall'impalcatura più alta ..probabilmente lo fanno.
In pratica sull'impacatura c'è un povero cristo che di "muratore" non ha nulla se non la brutale necessità di sbarcare il lunario.
Confermo quello che dici in toto: mio zio era muratore e ...si partiva da manovale (in pratica ragazzo di fatica pura e semplice) e ...a piccoli gradini alla volta .... si salivano i "gradi" (non quasi militari, ma militari veri e proprii!) del cantiere.
Rarissimi i "mastri muratori" sotto i quarant'anni.
Gli incidenti c'erano anche allora, ma in proporzione ai mezzi a disposizione e alle norme di sicurezza di oggi .... erano relativamente pochi (ed il cantiere è uno dei luoghi di lavoro più pericolosi!): come mai?
La professionalità non era data dal contratto di lavoro, ma dal dimostrare (ai mastri muratori anziani) di meritare di essere in grado di fare una certa cosa bene e senza ammazzarsi . Diversamente si restava manovali a vita.
Quanto alle motivazioni del crollo di cui si parla ... gli standards di produzione nella prefabbricazione sono ben più alti di 30 anni fa (normativa antisismica); non lo posso escludere ma mi pare alquanto improbabile il difetto di componente (trave o pilastro che sia). Non sarei, invece, meravigliato, se si riscontrasse un grosso problema di "assemblaggio in sito" durante la fase di posizionamento, nonostante i dispositivi di centraggio e aggancio.
Comunque questo sarà chiarito dalla perizia tecnica che si dovrà fare tra breve.
Giulio
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Re: Alle stragi non c'è mai fine, che tristezza . . . . .
"Comunque questo sarà chiarito dalla perizia tecnica che si dovrà fare tra breve"
Dopo le perizie ci saranno quelle di parte poi i processi, vedi Rigopiano,, poi tutti assolti o prescritti.
Ed intanto titti continuano a fare ciò che vogliono, ma se i controlli sono più stingenti ..." così non si può lavorare, non si può andate avanti, ci vogliono rovinare"
E saluti e grazie.
Dopo le perizie ci saranno quelle di parte poi i processi, vedi Rigopiano,, poi tutti assolti o prescritti.
Ed intanto titti continuano a fare ciò che vogliono, ma se i controlli sono più stingenti ..." così non si può lavorare, non si può andate avanti, ci vogliono rovinare"
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Oscar Benvenuti
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Re: Alle stragi non c'è mai fine, che tristezza . . . . .
Il problema degli incidenti sul lavoro comprende l'errore umano, i materiali, il modo di installare e far funzionale le attrezzature, la stanchezza del personale, il tempo a disposizione per completare un lavoro ecc. ecc. Io ho avuto modo (sono in pensione) di lavorare in questo ambito e posso dire che secondo me "azzerare" completamente gli incidenti non è possibile, però si può ridurne drasticamente l'incidenza. Quando parliamo di subappalto, siccome il materiale (elettrico edile ecc.) ha un costo di mercato, quindi un quintale di cemento o 100 metri di cavo sez. 50 io lo pago come lo paghi tu, molto spesso il risparmio per vincere una gara è sui tempi di realizzazione del lavoro ossia sulla mano d'opera. Mi spiego meglio, se un operaio della TIM (con le regole) mette in opera un cavo aereo ad es.20 metri l'ora e stacca alle 16.30, l'operaio dell'impresa privata, rispettando le regole a cavolo, cioè più "no che si", ne mette 28-30 e non stacca alle 16.30 ma alle 18.30 e oltre, con la fretta, la stanchezza e la pressione del capo cantiere. Per intenderci, il personale dell' ENEL, fa 4 ore al mese di istruzione dedicato alle norme di sicurezza, nuovi materiali o leggi ecc. mentre quelli delle imprese private se lo sognano, poiché la sicurezza sul lavoro ha dei costi che non sono trascurabili cioè tempo quindi denaro. Per intenderci, ci sono dei cantieri dove la gente lavora "di corsa": mezz'ora per mangiare e spesso la odiosa frase del boss:" ragazzi muoviamoci perché per stasera questa parte di lavoro bisogna finirla, anche se facciamo un po' tardi." Aggiungo anche che alcuni lavori sono più pericolosi di altri, es. sotto una galleria in autostrada o su un traliccio alto 50 metri. Non voglio semplificare la faccenda, ma su un appalto vengono calcolati i tempi di esecuzione, ed è (con il subappalto) con lo sfruttamento, il nero, il non rispetto dell' antinfortunistica ecc. arrivano gli incidenti. Vi siete mai chiesti come mai quando arriva l'ispettorato del lavoro nel cantiere alcuni scappano via ?? beh!!! si capisce........ciao
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Re: Alle stragi non c'è mai fine, che tristezza . . . . .
Beh .. non è proprio così! Col D.Lgs. 81/08 - Testo Unico sulla sicurezza - si scappa poco lontano; il coordinatore per la sicurezza avrà un bel po' da sudare per dimostrare di aver adempiuto al meglio al suo compito e che l'incidente è frutto di gravi errori commessi da altri. Poi ci sono le responsabilità per il risarcimento alle famiglie dei deceduti che saranno comunque ineludibili. Nella migliore delle ipotesi committente e tecnico per la sicurezza e impresa edile non avranno conseguenze penali (ma dubito!).sp57 ha scritto: ↑sabato 17 febbraio 2024, 21:37 ....
Dopo le perizie ci saranno quelle di parte poi i processi, vedi Rigopiano,, poi tutti assolti o prescritti.
Ed intanto tutti continuano a fare ciò che vogliono, ma se i controlli sono più stingenti ..." così non si può lavorare, non si può andate avanti, ci vogliono rovinare"
E saluti e grazie.
Nel caso Rigopiano, parere del tutto personale, le responsabilità erano concentrate su due direttrici: autorizzazione a costruire (cosa semplicemente assurda in relazione alla morfologia del sito che funzionava ad occhio , anche inesperto, come un convogliatore di valanghe) e mancata presa in carico della telefonata disperata di richiesta di aiuto (la tardività dell'intervento di soccorso è poi risultata determiante per il numero di vittime). L'unica attenuante "generica" poteva consistere nelle condizioni climatiche veramente proibitive in cui i soccorritori si sono mossi (onore alla loro determinazione!).
Quanto al problema dei controlli .... in tantissimi parlano ma ... con ben poca cognizione di causa (in particolare molti esponenti delle istituzioni dalla loro comoda poltrona!).
Non basta una legge per risolvere il problema e non serve mandare in giro gli ispettori con una formazione esclusivamente legale/cartacea; ci sono fasi di lavoro dove il rischio incidente è ineludibile e solo la professionalità di chi opera può determinare la buona riuscita (senza alcun incidente) oppure la tragedia. La sanzione in fase di montaggio del ponteggio oppure per la distanza dal muro maggiore di 20cm (e magari si deve installare il cappotto termico da 14-16cm) ...non educa nessuno e , al massimo, serve a fare "cassetta".
Un ispettore non si forma con un corso a base di leggi, foto, carta e mostrandogli i vari DPI (dispositivi di protezione individuale) - sistema attualmente in uso - ma andrebbe selezionato tra personale che ha trascorso parecchi anni in cantiere così da saper distinguere i "peccati veniali" da quelli "mortali". Se l'ispezione si limita ad avere solo il carattere sanzionatorio privandola dell'aspetto educativo ... non cambierà mai nulla!
Nè serviranno le ore dedicate ad insegnare agli operatori le regole di sicurezza, che saranno solo "ore di riposo pagate".
Non ultimo ... il diritto/dovere di allontanare immediatamente (a vista!) l'operaio che sta lavorando in maniera palesemente pericolosa da parte del capocantiere, del coordinatore per la sicurezza e anche del direttore lavori.
Perchè?
Semplice: sono persone che in cantiere ci sono con una frequenza ben maggiore delle ipotetiche ispezioni del lavoro, quindi hanno la possiblità di intervenire molto più efficacemente e tempestivamente sui comportamenti a rischio.
Se si lascia la responsabilità di tale provvedimento al solo titolare dell'impresa e al coordinatore per la sicurezza .... auguri!!!
Concordo pienamente con il precedente intervento di paolo++ !
P.S. ho provato a capirci qualcosa dalle foto apparse sul web ad incidente avvenuto, ma ci sono ipotetiche affermazioni riportate dai giornalisti (auguri!!!) circa il collasso di un pilastro.
Mah.... ho i miei dubbi che quello sia il motivo!
Sembrerebbe che i pannelli di solaio abbiano perso l'appoggio determinando un effetto "domino" su almeno una delle travi portanti dopodichè sarebbe stato coinvolto anche uno (o più pilastri); tutto ciò durante la fase di getto del calcestruzzo della soletta integrativa. Però, ripeto, è solo una mia idea; saranno le perizie a dirimere (si spera!) le cause.
Giulio
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Re: Alle stragi non c'è mai fine, che tristezza . . . . .
Concordo con le tue considerazioni, ma per quanto riguarda le condanne.....
Strage di Viareggio....condanne praticamente inesistenti ci sono state, lievi ...
In compenso il freccia rossa deragliato in provincia di Milano condannati 2 operai, non chi dovrebbe controllare....
Ponte Morandi?
L' unica che io ricordo un po congrua è quella per la Thyssen ma erano stranieri e comunque mi pare che siano liberi.
Strage di Viareggio....condanne praticamente inesistenti ci sono state, lievi ...
In compenso il freccia rossa deragliato in provincia di Milano condannati 2 operai, non chi dovrebbe controllare....
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L' unica che io ricordo un po congrua è quella per la Thyssen ma erano stranieri e comunque mi pare che siano liberi.
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